"un attimo fotografato, dipinto, segnato e quello dopo perduto via...senza sapere come sarebbe stata la sua fotografia..."

E' una riflessione un pò bizzarra ma, se non qui, non so dove esporla!

Mi chiedo quanta durata abbia una foto, se essa rifletta il valore di un istante e che quindi in seguito, a rivederla, fa ritornare in mente uno specifico momento in tutte le sue sfaccettature e sensazioni, oppure se ha valore di ricordo granitico, ossia che fotografa un momento come se quel momento avesse senso universale e rimandi ad un sentimento non rilegato necessariamente al minuto in cui è stata scattata ma ad una sensazione eterna. Siccome è un pò complicato come l'ho detto e quasi non mi capisco neanche io faccio un esempio:D

Immaginiamo di essere ad una festa in famiglia o di un migliore amico e di portarci la fidanzata/o. arriva il momento delle foto ricordo...è si giusto che nelle foto ci sia la ragazza/o ma non è il caso che ve ne sia anche una identica in cui essa/o non appare? E ancora, quando dopo anni, facendo corna uno si lascia, nel rivedere la foto deve storcere il naso perchè ha rovinato un'immagine, come dire, che rispecchia un momento ultratemporale, perpetuo, oppure anche con l'amarezza deve apprezzarla perchè foto e video non sono altro che ricordi di istanti che rimandano a quella che era la vita al momento dello scatto?
E' vero sono prolisso ed inutilmente complicato:P Ma tanto tu Sinaida ci hai fatto l'abitudine!:D

Le Temps Novel e' sempre un piacere leggere i tuoi papiri!
Devo dire un eccellente interrogarsi sul valore dell'immagine durevole, pertanto ti rispondero' rifacendomi a un film ( tanto per farti contento) visto lo scorso weekend e che ho ben apprezzato: One Hour Photo con R. Williams.

Prima di tutto cito: " Le istantanee sono i piccoli esorcismi contro il passare del tempo." e in effetti e' proprio così.
Inoltre, nessuno si sognerebbe mai di scattare una foto che rievochi un brutto ricordo; il diaframma immortala i momenti piu' gradevoli della nostra vita benche' il tempo ne rubera' i contorni, ingiallendoli e rendendoli meno amidati.
Di fatti e ricito: " Le foto di famiglia ritraggono volti sorridenti: nascite, matrimoni, vacanze, feste di compleanno dei bambini. Si scattano fotografie nei momenti felici della propria vita, chiunque sfoglia un album fotografico ne concluderebbe che abbiamo vissuto un' esistenza felice e serena senza tragedie, nessuno scatta una fotografia di qualcosa che vuole dimenticare. "

Tenendo poi conto del tuo esplicito esempio: una strategia adattiva ai potenziali cambiamenti che potrebbero verificarsi nel corso degli anni, quale come quello da te menzionato ( e facendo sempre corna) che i due si mollino, e' certamente scattare due foto una con e senza la propria fidanzata ( dato che non si sa mai). Tuttavia ci sono i contro da valutare:

1. l'inevitabile figura da pesce lesso, sicche' la propria fidanzata incomincera' a domandarsi e a domandare  incalzantemente al malcapitato del perche' di questo gesto incosueto, sicche' a quel punto o si ha una buona scusa pronta oppure il gesto scaramantico sopracitato non sara' servite a niente;

2. rinnegare il proprio passato.

Quest'ultima condizione che si ripresentera' anni dopo e in caso di rottura cogniugale, per cui il confrontare la foto con e quella senza l' "incomodo" chissa' che reazione emotiva potra' mai suscitare.
Proprio in merito i Baustelle ( che amo visceralmente come ben sai) giungono in mio aiuto:

ricordi,

brutta roba i ricordi.

                                                                                                                Erano morbidi come il burro

diventano duri come i biscotti vecchi.
E tu con loro.
Ma senza di loro non sarei niente,
maledetti
stupendi
ingrati
romantici
immutabili
ricordi.

Quindi in conclusione: lo scatto e' l'attimo, viviamolo così com'è e se un domani le cose saranno inevitabilmente mutate da come ce le ricordavamo quando abbiamo premuto sul pulsante di scatto, allora si potra' sempre nascondere l'istantanea in un polveroso cassetto,rendendola un ricordo scomodo oppure decidere di sorriderci su ( forse anche amaramente) e continuare a immortalare il futuro che ci aspetta.
D'altra parte, e' così che vedo l' orizzonte degli eventi.