| | | OFFLINE | Post: 378 | Età: 25 | Sesso: Femminile | |
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31/05/2011 14:56 | |
TRAMA
Hans Castorp recatosi a trovare un cugino in sanatorio, finisce col restarvi, ammalatosi a sua volta, per sette anni. A contatto con il microcosmo del sanatorio, vero e proprio panorama di tutte le correnti di pensiero, il suo carattere subisce un'evoluzione e un incremento: passa attraverso la malattia, l'amore (la signora Chauchat), il razionalismo e la gioia di vivere (Settembrini), il pessimismo irrazionale (Naphta), senza che nessuna di queste posizioni lo converta. Ma in mezzo a tante forze contrastanti, Castorp trova il suo equilibrio. Scoppia la guerra nel 1914 e Hans viene strappato da questa magica e raffinata atmosfera per essere gettato sui campi di battaglia dove la sua sorte resta incerta, ma immersa in un clima di morte.
IL SIGNIFICATO PROFONDO
Se all’epoca di Morte a Venezia la malattia ridicolizza e distrugge il protagonista, se essa è il mezzo attraverso il quale colui che istruiva ed educava la gioventù con la sua arte soggiace ad un frenetico sogno di dissolutezza e di passione, nella Montagna Incantata la malattia è per il protagonista ansia di conoscenza e ricerca di umanità. Thomas Mann ha impiegato dodici anni per comporre questo monumentale lavoro che rappresenta il massimo della speculazione filosofica sulla malattia e soprattutto sulla morte, speculazione che in termini più specifici egli conduce contemporaneamente con l’attività saggistica.
FONTE: www.italialibri.net
Il tempo ruba i contorni a una fotografia... Entra... |
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