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 28/11/2011 19:55 | |
Il teatro delle ombre serviva, nell'antica Cina, a venerare le divinità ma anche a scacciare fantasmi e mostri, anche se poco dopo ha assunto il suo carattere di intrattenimento che conserva tutt'oggi.
Nel periodo in cui la Cina era principalmente un paese agricolo nasce il teatro delle ombre cinesi: gli artisti coltivavano la terra dedicandosi a quest’attività cultura le nei momenti di piacere.
Recitare il teatro delle ombre serviva, nell’antica Cina, a venerare le divinità ma anche a scacciare fantasmi e mostri, anche se poco dopo ha assunto il suo carattere di intrattenimento che conserva tutt’oggi.
Gli spettacoli venivano recitati solo dopo il tramonto e le storie narrate erano fedeli alla religione e alle superstizione legata alle vicende di fate, genii, fantasmi e mostri.
La leggenda unisce il teatro delle ombre alla filosofia taoista e al buddismo. In cinese, le figure, composte da undici parti e con la testa in rilievo, si chiamano piying: “ombre in cuoio”. In principio venivano intagliate nella carta bianca e oggi vengono cesellate nel cuoio dipinto con colori studiati per dare maggiore espressione e intensità al carattere di ciascun personaggio.
Presso gli antichi gruppi, tra le quinte erano visibili numerose figure sospese sullo stesso filo. Tra gli “attori” che aspettavano di entrare in scena, la figura più vicina e finemente cesellata era quella della Dea della Misericordia. Onorata come l’antenata del teatro delle ombre viene tutt’ora accolta con profondo rispetto e cura. I gruppi teatrali sono composti da tre a cinque attori che recitano e suonano contemporaneamente muovendo le sagome con l’aiuto di tiranti di ferro.
Nel teatro tradizionale, i gruppi teatrali, dovendosi adattare alle rappresentazioni a cielo aperto, utilizzavano una pedana smontabile fatta di barre di legno laccate di rosso, davanti alla quale montavano un sipario rosso vivo decorato con fiori dorati per dare più intensità all’atmosfera di festa.
Nel tempo, gli “attrezzi” del mestiere si raffinarono, lo schermo da semplice foglio di carta bianca incollato su una cornice di legno venne sostituito da un lenzuolo di tela bianca e l’illuminazione, dalla lampada ad olio, con gli anni ‘50, passò alle lampade fluorescenti rendendo così le attuali immagini più nitide e definite
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| 28/11/2011 20:02 | |
Nella cittadina di Lingbao, nella provincia del Henan, si tramanda un'opera speciale detta Daoqing, legata alla locale tradizione taoista. La cittadina è posta a sud del Fiume Giallo, in un'area di pianure e colline ricoperte da distese di frutteti di mele, a lungo la principale fonte di ricchezza dei contadini. Tuttavia quest'anno i prezzi sono caduti, quindi il settore è in crisi, così mi hanno detto i contadini che ho incontrato lungo il percorso per raggiungere il locale Mausoleo dell'Imperatore Giallo: lievi colline ricoperte di frutteti, con la terra gialla dell'altopiano del loess, e file di cipressi svettanti nel cielo, un paesaggio dolce come quello della Toscana... Tradizionalmente tuttavia Lingbao è famosa per le sue miniere d'oro, la sua principale fonte di ricchezza, che si stanno però esaurendo per il lungo sfruttamento. Ora è necessario scavare a profondità sempre maggiori, per cui sono richiesti enormi capitali inaccessibili ai privati, di conseguienza sono in atto grandi ristrutturazioni.
Storicamente Lingbao è conosciuta per il vicino Passo di Hangguguan, che 2500 anni fa vide il passaggio di Laozi, il fondatore della filosofia taoista, diretto verso ovest dalla pianura centrale. Per poter superare il passo, il capo doganiere gli impose di compilare un compendio della sua filosofia, il che Laozi fece, da cui la nascita del Daodejing, il Classico della via e della virtù, il capolavoro della letteratura taoista.
Per via di questa presenza, Lingbao è sempre stata impregnata di una forte impronta taoista. Nel corso di una recente visita al passo di Hanguguan, ho avuto la fortuna di essere introdotta al maestro Suo Xinyou, capo della locale compagnia del Teatro delle ombre Daoqing. Amici ascoltatori, avete appena ascoltato un brano di musica Daoqing, che ho registrato il pomeriggio del 15 febbraio scorso nel corso di uno spettacolo all'aperto tenuto dalla compagnia di Suo Xinyou. Il gruppo di anziani della compagnia ha alzato un teatrino di fronte al nuovo tempietto di Yizhuan, nei pressi del villaggio di Xichecun, dove questi vivono, dando rappresentazioni per ben tre giorni in occasione della Festa della Primavera, il capodanno lunare cinese. Cosa interessante, il tempietto, un edificio in mattoni a due piani, è stato eretto da poco da una donna del posto e vi si onorano divinità popolari come Guanyu, la Divina Madre dell'Occidente e così via. Oltre ad occuparsi degli spettacoli per il pubblico, la compagnia ha anche suonato in onore delle divinità, eseguendo brani d'opera di fronte alle statue del primo e secondo piano. Gli artisti facevano colazione, pranzo e cena sotto il portico del tempietto, dedicandosi al mattino a preparare le marionette, vestendole dei loro elaborati costumi tradizionali, e dando spettacolo nel pomeriggio dalle 14 alle 16 e dalle 19 alle 22, 30, un orario che pensavo sfibrante per gli anziani membri della compagnia, che tuttavia si sono rivelati straordinari: più passava il tempo, e più l'atmosfera si accalorava, e più nessuno sentiva il freddo pungente ed il vento, un giorno si è anche messo a nevicare, ma il pubblico non se ne è affatto andato, semplicemente ha operto gli ombrelli, continuando a godersi lo spettacolo.
L'orchestra è formata da 7 elementi: due erhu, il violino cinese a due corde, un Sanxian, una mandola a tre corde dal lungo manico, gong e nacchere, un flauto di bambù, oltre a due strumenti tipicamente taoisti, il tamburo tondo, lungo e stretto di Lu Tongbin e due assicelle collegate ad un'estremità, riccamente scolpite, che danno il ritmo. La musica che ne nasce è estremamente piacevole, con ritmi veloci ed armonici, inframmezzati da dialoghi seri e comici e da parti corali interpretate dagli orchestrali e da cantanti appositi. Lo spettacolo di marionette è iniziato nel pomeriggio alle 14, secondo il detto che "di giorno parlano le marionette, di sera combattono le ombre", tipico degli spettacoli locali. Il capo della compagnia Suo Xinyou sovrintendeva ai lavori di preparazione ed interpretazione. I membri della compagnia erano molto felici di incontrarsi per lo spettacolo, visto che come ho saputo, si tratta ormai di occasioni rare. Bevendo del tè bollente e sgranocchiando arachidi e caramelle, parlavano fra loro con calore, tutti vecchietti infagottati in giacche a vento che portavano il segno degli anni. Sono tutti contadini del villaggio di Xichecun, che da secoli coltiva la tradizione dell'opera Daoqing. Non ci sono più giovani nella troupe, ma ce n'erano parecchi fra il pubblico, studenti e non, però meno assidui degli anziani nell'ascoltare. Inoltre a battere tutti sono state le donne anziane, che una sera hanno continuato ad ascoltare l'opera sotto la neve fino alle 22,30!
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| 28/11/2011 20:11 | |
Come realizzare le Sagome
2)disegnare la sagoma del personaggio;
3)ritagliarla;
4)fissare alla base della sagoma con del nastro adesivo uno stecco di bambù!
5)La sagoma è pronta.
Se acquisite dimestichezza con il movimento delle sagome potete realizzare anche sagome semoventi:
- si decide il movimento che la sagoma deve effettuare (un braccio, per esempio);
- si ritaglia la sagoma e l’arto mobile;
- si fissa uno stecco di bambù ad ogni parte della sagoma di cartoncino;
- si uniscono con un automatico (o fermacampione) le due parti;
La sagoma è pronta! (ovviamente per muoverla occorrono due mani piuttosto che una).
Come si come si realizza uno sfondo per ombre cinesi
I personaggi di una storia per ombre cinesi si muovono in un’ambientazione caratterizzata da elementi essenziali o simbolici. Questo risponde sia ad un’esigenza si semplicità insita nella tecnica stessa, sia ad esigenze tecniche (se ci sono troppe ombre in scena si rischia di coprire i personaggi, oppure può succedere che, sovrapponendo troppe sagome una sull’altra, la scena diventi oscura o confusa!). In concreto: se la scena è ambientata su una spiaggia, basterà che sullo schermo appaia l’ombra di una palma. Se invece prendiamo ad esempio la scena 3 dalla storia “Un paradiso per il piccolo Orso”: “Vicino a un albero vide Giraffa…”, si può porre in scena un albero.
Come si procede? In tre modi:
a.Si disegna la sagoma di un albero, la si ritaglia e la pone in scena al momento opportuno come una delle sagome dei personaggi, ma senza che si muova;
b.Oppure, con un pennarello nero indelebile si disegna “l’ombra” di un albero su un pezzo di acetato trasparente (o colorato con il “colore” della scena in questione) e si inserisce il rettangolo di acetato in un telaietto per diapositive come se fosse un filtro colorato; quindi lo si proietta in scena nel momento della storia in cui deve apparire un albero;
c.Un’ultima possibilità è quella di proiettare proprio la diapositiva di un albero (più facile e veloce, ma si perde l’effetto del “colore” il quale indica il colore emotivo della scena stessa).
[Modificato da Sinaida 28/11/2011 20:12] Il tempo ruba i contorni a una fotografia... Entra... |
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